Sedersi a tavola nelle sale affrescate e a volta di un castello del 1.200, circondati da antichi dipinti appesi alle pareti, all’interno di uno dei borghi medioevali più belli d’Italia che può vantare il riconoscimento della Bandiera arancione, il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano. E’ un vero e proprio salto nella storia varcare la soglia del ristorante Posta al Castello di Gromo, gestito dalla famiglia Tonoli dal 1970, ora arrivata alla seconda generazione di ristoratori.

Un contesto storico e prezioso, caratterizzato da un ambiente familiare che propone la cucina del territorio prediligendo i prodotti genuini tipici di una delle zone più suggestive dell’Alta Valle Seriana.
«I miei genitori hanno iniziato nella locanda qui di fronte, che in origine era la posta dei cavalli, utilizzata fin dal Medioevo – racconta con orgoglio Chicco Tonoli -: ecco spiegato il nome del ristorante. L’abbiamo mantenuto anche quando è stato trasferito al’interno del castello Ginami, dove siamo tuttora, a partire dal 1979. A pochi passi c’è anche il rinomato Museo delle armi bianche e delle pergamene, un luogo ricco di fascino che consigliamo sempre di visitare».
Il ristorante Posta al Castello è una vera e propria tradizione di famiglia: la mamma Alba Terzi è la regina della cucina, aiutata dal figlio Mauro, mentre l’altro figlio Chicco pensa a tutto il resto, con una grande attenzione all’accoglienza nelle sale. Alcune delle quali sono davvero scenografiche e trasudano storia dalle pareti affrescate. «In inverno utilizziamo molto la sala sotto – spiega Chicco -, che è stata ricavata nell’antica cantina del castello, tutta ad archi e volte. Poi abbiamo altre due sale affrescate davvero scenografiche, oltre alla sala sopra con una vetrata che regala una vista mozzafiato sul borgo e sulle nostre montagne».
La cucina è quella del territorio, con una particolare predilizione per i funghi, nelle sfaccettature più varie: fritti, trifolati, crudi in insalata e, fuori stagione, anche sott’olio. «Conserviamo i nostri funghi sott’olio – continua Chicco -, con un procedimento artigianale collaudato da tantissimi anni. Per tutte le nostre preparazioni utilizziamo esclusivamente i funghi del territorio, raccolti dai nostri fornitori di fiducia».
Un tripudio dei funghi che viene esaltato anche nei piatti più richiesti del menù: l’imperdibile e delicata zuppa di funghi porcini, insieme alla Delizia del Posta, ovvero una crepes ripiena di crema di funghi, alla quale viene aggiunto del fungo crudo affettato direttamente al tavolo sotto gli occhi del cliente. «Con quest’ultima ricetta, molto apprezzata e sempre presente nella carta – sottolinea Chicco – la mamma chef ha vinto il rinomato premio Cuoco d’oro a Lugano negli Anni Ottanta, oltre ad aver ottenuto altri riconoscimenti in diversi concorsi gastronomici».
Per celebrare il territorio dell’Alta valle Seriana anche a tavola, non possono certo mancare i formaggi: sono tutti prodotti locali della frazione Ripa di Gromo oppure provengono dagli alpeggi circostanti. Anche la cantina è ben fornita, con circa 130 etichette selezionate principalmente in Italia. Per finire in golosità, anche tutti i dolci sono fatti in casa con una predilizione per crostate e biscotti.

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