Li conoscono tutti come Cece e Simo, all’anagrafe Cesare Crippa e Simone Lorenzi. Si sono incontrati proprio nel mondo della ristorazione, entrambi cuochi, e si sono trovati d’accordo nel promuovere una cucina che spingesse sulle tradizioni, riportando in tavola il gusto di sapori spesso dimenticati in chiave moderna.

Usciamo a cena!

Menu a 50 € per persona se il tavolo è composto da donne e uomini, a 40 € per persona se il tavolo è di sole donne.

 

Menù

 

Per informazioni sull’iniziativa “Usciamo a cena!” contattare direttamente il locale.

 

Nasce così la Locanda Cece Simo, un’avventura partita nel 2001 che si è evoluta nel corso degli anni, grazie anche al progetto di catering e agli alloggi in Bed&Breakfast che rendono gli spazi ancora più accoglienti. «Ci chiamiamo locanda proprio per questo motivo – spiega Cece –. Questa espressione per noi è la massima espressione di accoglienza. Il nostro progetto vuole raccontarsi così: cibo e vino di qualità, un luogo dove si esprime la convivialità e ci si rilassa».
C’è dinamicità nello spazio di via IV Novembre a Bergamo, completamente rinnovato nel 2018, il calore umano delle relazioni, la voglia di diffondere una ristorazione che sia emozione: «La nostra volontà è riuscire a trasformare la tradizione in qualcosa di quotidiano e facilmente recepibile da un pubblico moderno. Ciò significa trasmettere una cultura enogastronomica: il cibo emoziona, provoca ricordi e passioni, crea relazioni». Cece e Simo sorridono: «E’ come se volessimo far venire voglia di mangiare mangiando, creando ancora più gusto con il gusto stesso».
L’occhio va sulla tartare di manzo, preparata davanti al cliente e con i giusti ingredienti: «Con il taglio appropriato, è una delle specialità della casa – continua Simo -. Il nostro è un servizio che spiega come nasce il piatto e si personalizza sul gusto, sulle passioni dell’ospite». Passioni sempre da coltivare e stimolare, come con il ricco menù di frattaglie: dalla scaloppa di fegato al burro e salvia alla trippa, dal rognoncino di vitello trifolato alle animelle al burro fino al le palle di toro fritte. Veri e propri introvabili che fanno parte di una tradizione da riportare alla luce e da mettere in tavola ai giovani, che scoprono, si incuriosiscono e apprezzano: «Una cucina variegata, che crea condivisione e relazione, anche solo con un bicchiere di buon vino e un antipasto fatto con le nostre focaccine preparate con lievito madre, pizzini sfiziosi con prodotti stagionali» spiega Cece.
Cultura significa quindi «garantire alta professionalità in un’atmosfera informale, passione e creatività, senza dimenticare il valore aggiunto della nostra cantina con una collezione di circa 400 etichette che privilegia i rossi e in particolare i Piemontesi – continuano i due titolari -. In menù sono oltre una trentina i vini al bicchiere, per favorire il gusto, la voglia di sperimentare, offrendo anche proposte di abbinamenti tecnici per agevolare la scelta e garantire una qualità» continua Cece che pensa anche alla cultura del territorio: «Privilegiando il chilometro zero, rivisitando classici con prodotti del territorio come i tuffoli, piccoli paccheri del pastificio Mancini, o il cacio e pepe dove al posto del cacio c’è il Branzi stravecchio». Il sapore intenso e la tradizione che si consolida, si evolve e si mette in tavola. Anche dei giovani.

Via IV Novembre, 65, 24128 Bergamo BG, Italia

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