«Mille storie da raccontare e mille sapori da gustare». Si racchiude in questa frase la qualità di un’osteria che accoglie e narra la semplicità di pietanze che rivelano così la propria qualità. Con ricette che promuovono la materia prima, ricerche sul territorio, prodotti Slow Food e una selezione mirate di vini e champagne che punta all’eccellenza.

L’Osteria Mille Storie e Sapori di Viale Papa Giovanni XXIII 30, a Bergamo, è il progetto di Paolo Stefanetti, chef con un’esperienza trentennale nella cucina del ristorante stellato Da Vittorio, con la voglia di aprire uno spazio voluto appassionatamente e coordinato con grande attenzione dalla sua compagna di vita, Barbara Schiavino: «La nostra osteria dal 2018 parla di buon cibo: cibo da assaporare nei suoi gusti più sani e genuini, quelli che emozionano e che parlano alla testa e al cuore. Gusti che sanno elettrizzare, far star bene, che sanno raccontare le nostre origini più vere» spiega lo chef che nel suo percorso ha girato il mondo a caccia di materie prime esclusive. «Ed è questo che proponiamo ai nostri ospiti, con ricette che possano e sappiano esaltare il gusto».
Ogni ricetta, ogni ingrediente, ha la sua storia: «Quella delle cantine visitate, dei circoli di etichette indipendenti, del ciclo di produzione di prodotti come il Pata Negra, le acciughe del Cantabrico, il burro salato di Normandia Isigny». Esperienze sul campo, sapori vissuti e riportati in cucina, rielaborati e interpretati «sempre nel loro pieno rispetto» continua lo chef. Ingredienti del mondo, ma soprattutto ingredienti di altissima qualità: «Amo molto la cucina di pesce, con la nostra insalata di mare che nella sua semplicità e ricchezza di gusto, non manca mai. Non escludo però anche una carne dal taglio perfetto, dal gusto eccellente: le nostre Orecchie di Elefante hanno nella loro semplicità la specialità della qualità del prodotto». Senza dover per forza spingere su ricette troppo elaborate, ma valorizzando la materia prima, la sua storia di sapore: «La tradizione racconta la storia, le radici del prodotto, l’emozione che trasmette. La mia osteria parte da qui ed è uno stile di vita che si esprime con i prodotti che proponiamo, elaboriamo, valorizziamo» continua Paolo Stefanetti.
Così anche nel vino: «E lo dico da ex astemio – sorride -. Abbiamo un migliaio di etichette, offriamo in mescita al bicchiere anche lo champagne, in particolare il Comtes de Dampierre di cui siamo ambasciatori: un modo per rendere accessibile il gusto e godere di abbinamenti eccellenti».
Non dimenticando mai il territorio, da promuovere con i suoi prodotti: «Dal mais spinato di Gandino al salame del Podere Il Montizzolo di Caravaggio, dallo Stracchino all’Antica delle nostre Valli Orobiche fino all’Agrì di Val Torta – continua lo chef -. La specialità sta nel riproporre questi ingredienti, con voglia di mettersi sempre in gioco, l’immancabile curiosità di chi ogni giorno ha voglia di imparare, il rispetto del prodotto e soprattutto la passione per il sapore da condividere».

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