La cultura si racconta con un buon bicchiere di vino, assaporando cibi che si sposano a nuovi gusti, da esplorare, conoscere, amare. L’Enoteca Osteria Zanini è in Borgo Santa Caterina 90A dal 2004, a Bergamo, tra mura storiche che raccontano la storia della città e cibi studiati ed elaborati in maniera contemporanea, fondendo sapori genuini e di stagione a ricette sempre all’avanguardia.
«Per noi la cultura nella ristorazione si trasmette attraverso la cultura del vino» spiega Nicola Zanini, titolare del ristorante con la moglie Daniela Della Giovanna, entrambi nel mondo del food da quando sono ragazzi: «Siamo cresciuti nella ristorazione e ce ne siamo innamorati. Io arrivo dal mondo del vino, sommelier a 19 anni con esperienze all’estero, cresciuto in Cittá Alta alla corte di Pierangelo Cornaro della storica Taverna del Colleoni, ma anche con il maestro Gualtiero Marchesi – continua Zanini -. Daniela è figlia d’arte, vissuta nell’azienda di famiglia, il noto hotel e ristorante Miramonti di Rota d’Imagna, che l’ha forgiata insieme agli anni all’estero e agli anni di lavoro per Marchesi in Franciacorta». Un mix che ha permesso di raccontarsi con la loro attività con raffinatezza, gusto e competenza. A partire proprio dal vino: obiettivo dell’Enoteca Osteria Zanini è infatti trasmettere il culto del bere bene, «anche del bere meno, ma meglio» sottolinea Nicola Zanini: «Da qui la nostra idea di proporre sempre di più piatti che si abbinano perfettamente a uno o più vini, spiegando l’emozione del gusto, la perfezione che nasce dalla combinazione di ciò che si beve con il cibo proposto».
Questo partendo da un’idea importante: tutti sono in grado, davanti a un grande vino, di comprenderne la bontà, la qualità. «Il “non me ne intendo” è una considerazione che si annulla quando si fa cultura del vino, che è passione, è e diventa una soddisfazione, anche un gioco per i nostri ospiti, grazie ad abbinamenti sempre diversi e peculiari». Questo grazie anche a una cantina ben fornita, con oltre 300 etichette di pregio e una carta dei vini in continua evoluzione, attraverso la continua ricerca che l’enoteca fa nel panorama nazionale tra referenze di alta qualità immancabili nel ristorante bergamasco: «La nostra passione più grande è la voglia di trasmettere questo amore a chi scopre il nostro ristorante» spiega la coppia. Un obiettivo e una sfida, ma «anche una responsabilità: raccontare il vino, il cibo, la vita di queste mura che hanno respirato la storia di un borgo e di una città. Che è bellezza».
E anche arte: il locale da oltre dieci anni organizza «CibArsi», progetto culturale che permette ad artisti emergenti locali e nazionali di esporre gratuitamente le loro opere: «Diventano la cornice ai nostri piatti, ai nostri vini: l’arte secondo la nostra filosofia rasserena, apre la mente, offre spunti di riflessione e permette di gustare al meglio la serata, il cibo, il momento di convivialità creato».
Tutta questa cultura, dal vino all’opera d’arte ammirata, apre il cuore. Progetti a cui Daniela e Nicola non rinunciano e continuano a implementare, arricchire, con passione. Poi un sorriso del sommelier di casa: «C’è anche un vino a cui non rinuncio – sorride Nicola Zanini -: è il Barolo, sempre pronto per essere degustato insieme ai miei ospiti».