La cura e la ricerca della qualità, un menu che cambia con altissima frequenza e si evolve a seconda delle stagioni, una conduzione familiare che non tralascia alcun dettaglio.
La cura e la ricerca della qualità, un menu che cambia con altissima frequenza e si evolve a seconda delle stagioni, una conduzione familiare che non tralascia alcun dettaglio.
Questo è Al Cavatappi, ristorante e bistrot di via Zambonate 49, a Bergamo. In cucina Paolo Martinelli, in sala la moglie Laura Mangili. La loro è una storia e un’avventura di cuore: il locale è stato aperto nel maggio del 2020, pronto prima della pandemia, progettato e sognato da anni e fermato dalla tragedia del Covid. Ma loro non hanno mollato e i primi mesi si sono ingegnati come gastronomia. Poi subito, appena è stato possibile, l’apertura ha dato colore e sapore a una delle principali vie del centro di Bergamo, riqualificate da poco.
Un locale con pochi tavoli e tanto carattere dove ben si mixa la filosofia della cantina a quella del bistrot. L’esperienza del resto è dalla loro parte: la coppia nasce con una società – Coccoliamoci – che si occupa di catering a domicilio, l’organizzazione di tutto quello che serve per rendere una cena o una festa perfetta. «Dall’arredo, alla mise en place fino al cibo, preparato, cotto e impiattato in casa. Il sogno però era il ristorante – spiega Laura – e ce l’abbiamo fatta nonostante i ritardi e le fatiche causate dal Covid. In questo localino da 25 post c’è tutta la nostra esperienza e il nostro estro».
Piccolo ma buono verrebbe da dire, con un’altra peculiarità: «Ci piace lavorare su pochi tavoli, ci permette di curare meglio la cucina, di dedicare tempo e osservare il cliente, offrendogli tutte le attenzioni che merita». Che sia un tagliere di salumi e formaggi, «di alta qualità e con produttori locali testati e seguiti da tempo, con una continua ricerca delle cantine per i nostri vini in mescita, locali e non» spiega Paolo Martinelli.
Ed è così che si prova, si cambia e si ricerca. “Il menu cambia quotidianamente a pranzo e settimanalmente per la cena – spiega lo chef -. Amo la preparazione delle carni anche se in menu c’è sempre una scelta ad hoc per i vegetariani; prediligo la cucina tradizionale e mediterranea. Il mio must sono i risotti». Decisamente da provare.